LA CONTRATTURA – SPIEGATA DA PROF. BELTRAMI

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LA CONTRATTURA – SPIEGATA DA PROF. BELTRAMI

La contrattura si manifesta quando il tessuto muscolare viene sollecitato meccanicamente oltre il suo limite di sopportazione. L’eccessivo carico porta i muscoli a contrarsi involontariamente. Sono molto frequenti per chi pratica sport ma possono in realtà colpire chiunque. Tra le aree più spesso interessate rientrano gli arti inferiori, soprattutto a livello del quadricipite e nella parte posteriore della coscia e il trapezio.

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La contrattura è di fatto un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. «L’eccessivo carico innesca infatti un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi» chiarisce Gianfranco Beltrami, professore dell’Università di Parma e specialista in Medicina dello Sport e Cardiologia, che elenca le cause del problema: «allenamento non adeguato, riscaldamento non ottimale, problemi di postura, recupero insufficiente e cioé quando si fanno due allenamenti troppo ravvicinati senza che ci sia stato un recupero adeguato, preparazione fisica non idonea. La contrattura non colpisce comunque solo chi fa sport, ma può rivelarsi un problema per tutti dal momento che la causa può essere anche un movimento brusco (tipico quando in auto mi volto indietro per fare la retromarcia), o un abbigliamento sbagliato (troppo leggero se fa freddo) perché anche la temperatura è un fatto predisponente».

Chi è colpito da contrattura avverte un dolore modesto lungo l’area muscolare interessata che lavora in modo meno efficiente. Si avverte una tensione muscolare e l’aumento involontario del tono muscolare. «Il dolore è molto localizzato e non di grande intensità – spiega dott.Beltrami – tanto che in genere è possibile proseguire nell’attività avvertendo solo un po’ di fastidio. Il rischio però è che la situazione possa peggiorare quindi per evitare complicazioni sarebbe bene subito sospendere l’attività sportiva»

Nei casi più gravi fisioterapisti e terapie fisiche possono accelerare i tempi di recupero. Per facilitare il recupero, poi, si può procedere ad una moderata attività aerobica, abbinata a qualche esercizio di allungamento, per distendere la muscolatura sia direttamente (stretching), che indirettamente (iperemia locale). Al termine dell’attività, un massaggio decontratturante allenta le tensioni muscolari, con benefici anche a livello antalgico.

Per curare la contrattura il riposo è la terapia più efficace e in genere si guarisce spontaneamente nel giro di una settimana. Inutile proseguire ad allenarsi perché è controproducente e si rischia uno stop più lungo. «Può rivelarsi utile, ma solo in caso il dolore sia eccessivo e sotto controllo medico, l’utilizzo di farmaci antinfiammatori (FANS) e miorilassanti – aggiunge Gianfranco Beltrami -. Possono dare sollievo anche impacchi caldi-umidi mentre sono da evitare massaggi troppo energici che rischiano di peggiorare la situazione».

Per ridurre il rischio di andare incontro a una contrattura è fondamentale allenarsi in modo corretto iniziando con un riscaldamento adeguato (pochi minuti di corsa per esempio), con esercizi di allungamento, defaticamento e stretching conclusivo. Quando fa freddo negli atleti professionisti può giovare fare un bagno caldo prima dell’attività o fare un massaggio drenante dalla periferia verso il cuore. È importante vestirsi con un abbigliamento adeguato e non far lavorare i muscoli da freddi.

[Fonte http://www.corriere.it/salute/cards/contrattura-muscolare-cause-sintomi-rimedi/prevenzione.shtml]

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