18 Nov lasciarsi scendere
Lasciarsi abbandonare significa ‘lasciarsi scendere’, ritrovare il centro del nostro corpo nel ventre e non nel torace o ancora più su, perché inconsciamente noi ci teniamo su di continuo. Abbiamo paura di cadere e di non riuscire, perciò paura di lasciarci andare e abbandonarci alle nostre sensazioni.
Mabel Elsworth Todd (fondatrice di quella che divenne nota come “Ideokinesis”, una forma di educazione somatica che divenne popolare negli anni ’30 tra ballerini e professionisti della salute) nel suo libro ‘The Thinking Body’ del 1937 fece questa osservazione:
“L’uomo si è fatto assorbire dalle parti superiori del corpo nel perseguire mete intellettuali e nello sviluppo di abilità manuali o verbali. Questo, oltre a false teorie sull’aspetto o la salute, ha trasferito il suo senso di potenza dalla base alla sommità della sua struttura. Usando così la parte superiore del corpo per fini di potere, ha stravolto le funzioni naturali dell’animale e ha in gran parte perso sia le acute facoltà sensoriali sia il controllo del potere accentrato nei muscoli lombari e pelvici”.
La metà inferiore del corpo è molto simile a quella di un animale nelle sue funzioni di locomozione, defecazione, sessualità. La metà superiore invece è pensiero, linguaggio, manipolazione dell’ambiente. Le qualità di ritmo e grazia del corpo risiedono nella natura animale. Ogni movimento che fluisce liberamente dalla parte inferiore del corpo ha qualità di ritmo, armonia, grazia, naturalezza; quando invece ci spingiamo in alto e lontano dalla metà inferiore del corpo, perdiamo molto del nostro ritmo e della nostra grazia naturale.
Con alcuni esercizi è possibile acquisire la capacità di spostamento verso il basso del nostro baricentro di percezione e utilizzo del corpo. Quando il baricentro, il centro di gravità del corpo, scende nella pelvi, e i piedi fungono da supporti energetici, si percepisce l’aumento del senso di sicurezza, cioè la percezione del sé nel basso ventre.
L’importanza di avere il proprio centro nel basso ventre è riconosciuta dalla maggior parte degli studi delle discipline orientali, chiamando ‘hara’ la qualità specifica di una persona centrata in tale zona. Il punto esatto è 5cm sotto l’ombelico.
La persona equilibrata, centrata nel ventre, è calma e disinvolta, con movimenti esenti da sforzo e tuttavia compiuti con destrezza, ottenendo la forza e la precisione per compiere azioni che altrimenti non sarebbero possibili, nemmeno con la tecnica più perfezionata.
La maggior parte degli occidentali sono centrati nella parte superiore del corpo, soprattutto nella testa, riconoscendo nella testa il centro focale dell’io, della conoscenza e del comportamento. Al contrario il centro inferiore o pelvico, l’hara, è il centro dell’inconscio o della vita istintiva; diciamo che è il centro animale del corpo. Quando ci rendiamo conto che non più del 10% dei nostri movimenti è diretto consciamente e che il 90% è inconscio, l’importanza di questo centro ci appare evidente.
Il paragone che chiarisce molto bene quanto espresso è questo:
“Pensate a un cavallo e a un cavaliere. Il cavaliere, con il suo controllo cosciente della direzione e della velocità, funge da io; il cavallo fornisce il centro inferiore, la forza e la sicurezza che garantiscono al cavaliere di essere portato dove desidera. Se il cavaliere perdesse la coscienza, il cavallo, nella maggior parte dei casi, lo porterebbe in salvo a caso. Ma se crollasse il cavallo, il cavaliere sarebbe virtualmente impotente e non potrebbe far altro di meglio che avviarsi a piedi verso la sua meta.”
Il ventre è letteralmente il centro della vita, il corpo siede nella pelvi, dove si ha il contatto con gli organi sessuali e le gambe; inoltre nel ventre l’individuo viene concepito.
La mancanza di contatto con questo centro vitale è causa di squilibrio, di angoscia e insicurezza.
Avere ‘grounding’ è un altro modo per dire che una persona ha i piedi per terra, sa dove è e perciò sa chi è. Quando una persona ha i piedi per terra ha ‘la sua posizione’, cioè è ‘qualcuno’.
Il grounding implica che una persona si ‘lasci scendere’, che abbassi il suo centro di gravità. Il risultato più immediato è l’aumento del senso di sicurezza.
Il metodo marc comprende e include anche questo concetto e lo riporta con progressività nelle sue lezioni e applicazioni.
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