04 Nov MASTECTOMIA: quale contributo dall’osteopatia?
Contributo dall’osteopatia nella Mastectomia.
Partiamo da una premessa:
Nel caso di tumore al seno il tipo di intervento è in funzione del tipo, della localizzazione, delle
dimensioni e dell’eventuale diffusione del tumore.
Nello specifico:
Resezione parziale/quadrantectomia: consiste nell’asportazione del tumore con un’area di
tessuto circostante.
Mastectomia: consiste nell’asportazione di tutta la mammella. Si rende necessaria nei casi in
cui il tumore è voluminoso oppure è piccolo, ma con estesa componente intraduttale, oppure è
multicentrico e multifocale; tuttavia, anche in questi casi è talvolta possibile conservare la cute e
il complesso areola-capezzolo.
La mastectomia è seguita dalla chirurgia ricostruttiva. Nella maggior parte dei casi la
ricostruzione avviene contestualmente alla mastectomia. Altre volte viene posizionata una
protesi temporanea, detta espansore che verrà poi sostituito con la protesi definitiva.
In corso di intervento viene effettuata la biopsia del linfonodo sentinella: durante l’intervento
di asportazione del tumore, il chirurgo rimuove solo il linfonodo più vicino al tumore, dopo averlo
identificato mediante sostanze coloranti o radiotraccianti preventivamente iniettate per verificare
eventuali metastasi.
Qualora all’esame istologico (intraoperatorio o definitivo) dimostri la
presenza di cellule tumorali nel linfonodo sentinella, può essere necessaria la dissezione
ascellare.
La dissezione ascellare causa frequentemente linfedema del braccio omolaterale
all’asportazione.
L’osteopata può contribuire attraverso un lavoro in sinergia con fisioterapisti e chirurghi
lavorando su:
– sistema mio-fasciale, ad esempio sulla fascia pettorale ed i muscoli grande e piccolo
pettorale, che se rimangono in tensione provocano disequilibri, dolore e limitazione
funzionale;
– aderenze cicatriziali in modo tale che la cicatrice sia più flessibile e morbida per evitare
la formazione di un ispessimento ed una eventuale formazione di cheloidi;
– tecniche osteopatiche di drenaggio come contribuito ed in modo complementare ad
altre tecniche fisioterapiche specifiche in caso di linfedema;
– riequilibrio generale dell’intero organismo.
Scrivo da Vanila Gradara, Osteopata.
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